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Il 10 novembre 1862 al Teatro Imperiale di San Pietroburgo debutta La forza del destino. L’anno precedente Verdi era stato a lungo corteggiato dalla direzione del teatro russo, che lo aveva convinto ad accettare l’incarico assicurandogli un ottimo compenso e la possibilità di scegliere libretto, librettista e interpreti. In prima battuta il maestro aveva pensato al Ruy Blas di Hugo, scartandolo poco dopo in favore del romanzo spagnolo Don Alvaro o La forza del destino di Ángel de Saavedra, duca di Rivas, un dramma definito da Verdi “potente, singolare e vastissimo”. Scrivere per il pubblico russo, abituato all’opera italiana settecentesca ma anche al grand opéra francese, voleva dire per Verdi sperimentare soluzioni drammaturgiche nuove. La trama dell’opera, poi, in cui si intrecciano più storie su uno sfondo brulicante di personaggi, ben si prestava alla commistione di stili e registri. Il risultato fu una sintesi tra dramma aristocratico e commedia popolare, tratto caratteristico di un’opera che non venne mai compresa in pieno. Ma che il maestro invece vi tenesse particolarmente lo dimostra la cura che mise nel revisionarla anni dopo per Milano, dove debuttò il 27 febbraio 1869. Nella versione scaligera, oltre all’aggiunta della famosa sinfonia, in cui compare il motivo del fato ineluttabile, Verdi decise di cambiare il finale. Quel dramma d’onore che si concludeva con le morti violente dei tre protagonisti non lo convinceva più. E così, con la collaborazione di Antonio Ghislanzoni, subentrato nel frattempo a Piave, optò per un finale in stile manzoniano, che vede Don Alvaro pentirsi e sopravvivere alla morte di Leonora.
Nuovo allestimento
Si ringrazia Philippe Foriel-Destezet
La Fura dels Baus, desidera ringraziare specialmente:
Chu Uroz Barcelona Costume Team:
Graphic Print Design: Pablo Rovalo_ Research Studios
Costume Design & Project Manager: Joana Poulastrou
3D Accesories Design & Production: Andrea Poulastrou
Costume Special Lights: Daniel Marzo
Light Structures Design & Production: Soledad Revuelto _ Air Maquetas
Barcelona Atelier: Ines Mancheño, Trinidad Rodríguez, Antonia Pérez
3D Product Design: Guillermo Beltran
Design lllustration: Nina Sibiratkina
Un ringraziamento particolare da parte di Fura all’Istituto Europeo di Design: Alessandro Manetti.
IED Costume Department Barcelona: Pilar Pasamontes e Tatiana Garrigosa
Il 10 novembre 1862 al Teatro Imperiale di San Pietroburgo debutta La forza del destino. L’anno precedente Verdi era stato a lungo corteggiato dalla direzione del teatro russo, che lo aveva convinto ad accettare l’incarico assicurandogli un ottimo compenso e la possibilità di scegliere libretto, librettista e interpreti. In prima battuta il maestro aveva pensato al Ruy Blas di Hugo, scartandolo poco dopo in favore del romanzo spagnolo Don Alvaro o La forza del destino di Ángel de Saavedra, duca di Rivas, un dramma definito da Verdi “potente, singolare e vastissimo”. Scrivere per il pubblico russo, abituato all’opera italiana settecentesca ma anche al grand opéra francese, voleva dire per Verdi sperimentare soluzioni drammaturgiche nuove. La trama dell’opera, poi, in cui si intrecciano più storie su uno sfondo brulicante di personaggi, ben si prestava alla commistione di stili e registri. Il risultato fu una sintesi tra dramma aristocratico e commedia popolare, tratto caratteristico di un’opera che non venne mai compresa in pieno. Ma che il maestro invece vi tenesse particolarmente lo dimostra la cura che mise nel revisionarla anni dopo per Milano, dove debuttò il 27 febbraio 1869. Nella versione scaligera, oltre all’aggiunta della famosa sinfonia, in cui compare il motivo del fato ineluttabile, Verdi decise di cambiare il finale. Quel dramma d’onore che si concludeva con le morti violente dei tre protagonisti non lo convinceva più. E così, con la collaborazione di Antonio Ghislanzoni, subentrato nel frattempo a Piave, optò per un finale in stile manzoniano, che vede Don Alvaro pentirsi e sopravvivere alla morte di Leonora.
Nuovo allestimento
Si ringrazia Philippe Foriel-Destezet
La Fura dels Baus, desidera ringraziare specialmente:
Chu Uroz Barcelona Costume Team:
Graphic Print Design: Pablo Rovalo_ Research Studios
Costume Design & Project Manager: Joana Poulastrou
3D Accesories Design & Production: Andrea Poulastrou
Costume Special Lights: Daniel Marzo
Light Structures Design & Production: Soledad Revuelto _ Air Maquetas
Barcelona Atelier: Ines Mancheño, Trinidad Rodríguez, Antonia Pérez
3D Product Design: Guillermo Beltran
Design lllustration: Nina Sibiratkina
Un ringraziamento particolare da parte di Fura all’Istituto Europeo di Design: Alessandro Manetti.
IED Costume Department Barcelona: Pilar Pasamontes e Tatiana Garrigosa