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Il genere dell’operetta nato nella Parigi di Napoleone III si era diffuso rapidamente in tutta Europa e a Vienna aveva trovato la sua seconda patria. Tra i tanti a esserne sedotto anche il più noto e prolifico dei figli del Padre del valzer, Johann Strauss jr. che ne sancì la fortuna con Die Fledermaus (Il pipistrello), operetta ispirata a Le réveillon di Meilhac e Halévy e andata in scena al Theater an der Wien il 5 aprile 1874. Al centro vi è il classico triangolo amoroso, con conseguenti inganni e scene di gelosia, nella gaudente cornice di una festa in maschera dove il travestimento garantisce una libertà altrimenti impossibile per i protagonisti. Nell’obnubilamento indotto dai fumi dello champagne che rallegra la festa pare celarsi il segreto della felicità: meglio dimenticare, anche se momentaneamente, piuttosto che accettare l’inevitabile. Così la leggerezza e il disincanto della vicenda si traducono musicalmente in un fantasmagorico montaggio di elementi musicali eterogenei. Ovviamente il cuore pulsante del Pipistrello batte a ritmo ternario di valzer ma il potpourri musicale creato da Strauss prevede anche polke, arie che fanno il verso all’opera italiana, citazioni delle hit del momento (le operette di Offenbach) e brani folcloristici, come la csárdás intonata da Rosalinda alla festa.
Nuovo allestimento in coproduzione con Staatstheater am Gärtnerplatz (Monaco)
Il genere dell’operetta nato nella Parigi di Napoleone III si era diffuso rapidamente in tutta Europa e a Vienna aveva trovato la sua seconda patria. Tra i tanti a esserne sedotto anche il più noto e prolifico dei figli del Padre del valzer, Johann Strauss jr. che ne sancì la fortuna con Die Fledermaus (Il pipistrello), operetta ispirata a Le réveillon di Meilhac e Halévy e andata in scena al Theater an der Wien il 5 aprile 1874. Al centro vi è il classico triangolo amoroso, con conseguenti inganni e scene di gelosia, nella gaudente cornice di una festa in maschera dove il travestimento garantisce una libertà altrimenti impossibile per i protagonisti. Nell’obnubilamento indotto dai fumi dello champagne che rallegra la festa pare celarsi il segreto della felicità: meglio dimenticare, anche se momentaneamente, piuttosto che accettare l’inevitabile. Così la leggerezza e il disincanto della vicenda si traducono musicalmente in un fantasmagorico montaggio di elementi musicali eterogenei. Ovviamente il cuore pulsante del Pipistrello batte a ritmo ternario di valzer ma il potpourri musicale creato da Strauss prevede anche polke, arie che fanno il verso all’opera italiana, citazioni delle hit del momento (le operette di Offenbach) e brani folcloristici, come la csárdás intonata da Rosalinda alla festa.
Nuovo allestimento in coproduzione con Staatstheater am Gärtnerplatz (Monaco)