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Myung-Whun Chung al Teatro del Maggio: 25 maggio 2024

Sabato 25 maggio 2024, alle ore 20, torna al Teatro del Maggio il maestro Myung-Whun Chung.

In programma le musiche di Franz Schubert e Johannes Brahms.

La Città di Firenze,  “per aver arricchito indelebilmente la vita culturale di Firenze” conferisce “Le Chiavi della Città” al maestro Myung-Whun Chung giovedì 23 maggio 2024.

Si informa il gentile pubblico che i biglietti per il concerto del maestro Chung sono esauriti in ogni ordine di posto.

Si ringrazia per il contributo lo Studio Legale Slvb – Firenze

Firenze, 23 maggio 2024 – A distanza di un anno del suo ultimo impegno fiorentino, torna sul podio della Sala Mehta – sabato 25 maggio alle ore 20 - il maestro Myung-Whun Chung nel suo ormai ‘tradizionale’ appuntamento sinfonico primaverile, nell’ambito dell’86°Festival del Maggio Musicale Fiorentino.  I biglietti per il concerto del maestro Chung sono esauriti in ogni ordine di posto.

In programma, sui leggii dell’Orchestra del Maggio, un programma che si apre con una delle più celebri composizioni di Franz Schubert, la Sinfonia n. 8 in si minore D. 759, conosciuta come Incompiuta: scritta nel 1822, la penultima sinfonia di Schubert deve il suo appellativo di al fatto che sia formata dai soli due movimenti iniziali, il compositore stesso non ebbe inoltre mai occasione di sentirla eseguita dal vivo; fu infatti proposta al pubblico solo quarant’anni dopo la sua morte, grazie al fortuito ritrovamento del direttore d’orchestra Johann Herbeck.

Chiude il concerto la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms: fu presentata al pubblico per la prima volta nell’ottobre del 1885 con lo stesso compositore alla direzione, ottenendo fin da subito un grande successo.

Il maestro Myung-Whun Chung, che lega il suo nome a quello del Maggio da quasi quarant’anni, torna dunque protagonista sul podio della Sala Zubin Mehta a quasi un anno esatto dalla sua ultima esibizione fiorentina, avvenuta lo scorso 5 maggio 2023: un legame forte e costante, sviluppato sin dal debutto fiorentino avvenuto nel marzo del 1985 con un concerto sinfonico. Innumerevoli gli spettacoli diretti da Chung nel corso delle stagioni del Teatro di cui, nel 1987, il maestro venne nominato direttore ospite principale, carica che manterrà per i successivi cinque anni. Oltre al repertorio sinfonico – che ha reso Myung-Whun Chung fra i più importanti direttori dei nostri tempi – memorabili sono anche alcuni titoli lirici da lui diretti sulle scene fiorentine, fra cui si ricordano il Boris Godunov di Modest Musorgskij dell’autunno del 1987 e il Simon Boccanegra verdiano dell’anno successivo.

A suggellare questo importante rapporto con il Maggio e con la Città, e “per aver arricchito indelebilmente la vita culturale di Firenze”, giovedì 23 maggio 2024, nel corso di una sobria cerimonia che si tiene in Teatro, il sindaco Dario Nardella consegna al maestro “Le Chiavi della Città”.

Il prossimo appuntamento sinfonico nel cartellone dell’86ºFestival del Maggio mette in cartellone il concerto del maestro Riccardo Bisatti alla guida dell’Orchestra della Toscana, in programma sabato 1º giugno 2024 alle ore 20, sempre in Sala Mehta. 

Il programma:

Franz Schubert
Sinfonia n. 8 in si minore D. 759, “Incompiuta”

Composta nel 1822, la penultima sinfonia di Schubert deve il suo appellativo di “Incompiuta” al fatto che sia formata dai soli due movimenti iniziali. Nessuna delle ipotesi formulate sulle possibili ragioni che indussero Schubert a non ultimare questa composizione è mai riuscita a fornire una risposta univoca e definitiva. Eseguita solo quarant’anni dopo la morte del compositore, grazie al fortuito ritrovamento del direttore d’orchestra Johann Herbeck, la Sinfonia sembra risentire della drammatica condizione di spirito in cui si trovava Schubert in quel periodo, consapevole di essere affetto da una malattia incurabile. Lo Schubert delle melodie incantevoli noto ai più si presentava in questa Sinfonia sotto una nuova luce fatta di ombre e disperazione. Si pensi al contrasto insanabile nel primo movimento tra la tragicità del primo tema e le movenze danzanti di ländler del secondo tema, o al gioco di chiaroscuri carichi di pathos dell’Andante con moto che lasciano aperto l’orizzonte su questo gioiello di perfezione musicale a dispetto della sua incompiutezza. 

Johannes Brahms
Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98

Durante le vacanze estive del 1884 e del 1885 Brahms fu impegnato nella composizione della Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98, l’ultima del suo catalogo. Erano trascorsi quasi dieci anni dalla sua prima e temutissima prova in campo sinfonico e Brahms aveva ormai confermato il suo valore sul campo costruendo passo dopo passo il proprio linguaggio nel segno della classicità rivista attraverso la sensibilità romantica. Nella sua ultima creatura sinfonica il virtuosismo compositivo si sposa a una cantabilità intrisa di malinconia dando vita a un discorso musicale dove ogni idea tematica viene plasmata meticolosamente prima di trovare la sua collocazione ideale. Il primo movimento, ad esempio, è costruito interamente a partire da un intervallo di terza e dal suo rivolto; si tratta di materiali minimi ma che tra le mani dell’artigiano delle note Brahms vengono sfruttati in tutte le loro possibilità. Anche il secondo tema è costruito su intervalli di terza così come tutte le altre idee tematiche che sembrano germogliare da quel medesimo seme dalle potenzialità infinite. E se nell’Allegro iniziale il compositore costruisce con pochi e semplici intervalli un intero e complesso movimento, nel grandioso Allegro finale decide di sfoggiare il più alto magistero contrappuntistico. Brahms chiude infatti il capitolo, breve ma intenso, della sua produzione sinfonica con una Ciaccona - una serie di variazioni su un basso ostinato - basata su un tema derivato dalla Cantata BWV 150 di Bach, celebrando in tal modo la tradizione musicale di appartenenza e stabilendo, al contempo, il punto di non ritorno del sinfonismo romantico.