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La recita della La traviata di martedì 5 ottobre 2021, è andata in scena senza l’Orchestra del Maggio, con il maestro Zubin Mehta a dirigere il maestro Andrea Severi al pianoforte.
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Il regista Davide Livermore, al suo secondo titolo verdiano al Maggio dopo Rigoletto, ambienta la tragedia di Violetta in una Parigi del 1968 negli anni della contestazione. In locandina un cast di eccellenza con il debutto del grande talento di Nadine Sierra come Violetta, accanto a lei il ritorno al Maggio di un interprete di rifermento per il repertorio verdiano, Francesco Meli come Alfredo ruolo a lui tra i più congeniali. Con Nadine Sierra e Francesco Meli poi ci sono due grandi e carismatici artisti Leo Nucci e Plàcido Domingo che si alterneranno nel ruolo di Germont. “Non per provocare – dice Livermore – ma per raccontare più da vicino questa storia, per sviluppare la ricchezza e la modernità del capolavoro verdiano e anche lo scandalo che creò nella società di allora, nel 1853. Ciò nel rispetto totale, parola per parola, nota per nota, del libretto e della partitura”. “Anche l’amore tra Violetta e Alfredo è altrettanto forte e rivoluzionario” continua il regista “è quello di una giovane e bellissima prostituta, Violetta, che grazie a esso intraprende un vero e proprio percorso di redenzione personale”.
Nuovo allestimento
La recita della La traviata di martedì 5 ottobre 2021, è andata in scena senza l’Orchestra del Maggio, con il maestro Zubin Mehta a dirigere il maestro Andrea Severi al pianoforte.
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Il regista Davide Livermore, al suo secondo titolo verdiano al Maggio dopo Rigoletto, ambienta la tragedia di Violetta in una Parigi del 1968 negli anni della contestazione. In locandina un cast di eccellenza con il debutto del grande talento di Nadine Sierra come Violetta, accanto a lei il ritorno al Maggio di un interprete di rifermento per il repertorio verdiano, Francesco Meli come Alfredo ruolo a lui tra i più congeniali. Con Nadine Sierra e Francesco Meli poi ci sono due grandi e carismatici artisti Leo Nucci e Plàcido Domingo che si alterneranno nel ruolo di Germont. “Non per provocare – dice Livermore – ma per raccontare più da vicino questa storia, per sviluppare la ricchezza e la modernità del capolavoro verdiano e anche lo scandalo che creò nella società di allora, nel 1853. Ciò nel rispetto totale, parola per parola, nota per nota, del libretto e della partitura”. “Anche l’amore tra Violetta e Alfredo è altrettanto forte e rivoluzionario” continua il regista “è quello di una giovane e bellissima prostituta, Violetta, che grazie a esso intraprende un vero e proprio percorso di redenzione personale”.
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