Il Teatro del Maggio, in collaborazione con l’Accademia del Maggio, presenta – in forma ridotta –  il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart.

Don Giovanni
di
Wolfgang Amadeus Mozart  

Il Teatro del Maggio, in collaborazione con l’Accademia del Maggio, presenta – in forma ridotta –  il “Don Giovanni” di Wolfgang Amadeus Mozart. 

Il capolavoro del genio di Salisburgo è in programma venerdì 11 luglio 2025 alle ore 21 nel suggestivo Parco Mediceo di Pratolino. 

Sul podio, alla guida dell’Ensemble orchestrale dell’Accademia del Maggio, il maestro Pietro Mazzetti; la regia è di Marco Fragnelli. 

Nuovo allestimento  

Ingresso gratuito su prenotazione, scrivendo a [email protected] 
 

Firenze, 10 luglio 2025 – Venerdì 11 luglio 2025, alle ore 21, nel suggestivo Parco Mediceo di Pratolino, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino - insieme alla sua Accademia – presentano un nuovo allestimento, messo in scena in forma ridotta, di una delle più amate opere di sempre: il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. Ingresso gratuito su prenotazione, scrivendo a [email protected]

Sul podio, alla guida dell’Ensemble orchestrale dell’Accademia del Maggio, il maestro Pietro Mazzetti che nel corso degli ultimi anni è stato più volte presente negli spettacoli del Maggio rivolti ai giovani e ai giovanissimi. La regia di questo nuovo allestimento è di Marco Fragnelli; le scene sono di Fran Bobadilla.

Protagonisti in scena Yurii Strakhov come Don Giovanni; Davide Sodini nella doppia parte de Il Commendatore e Masetto; Elizaveta Shuvalova è Donna Anna; Michele Galbiati interpreta Don Ottavio; Ketevan Abuladze è Donna Elvira; Gonzalo Godoy Sepúlveda interpreta Leporello e Letizia Bertoldi veste i panni di Zerlina. 

Con questa produzione, in forma ridotta sia sul piano drammaturgico sia su quello musicale per facilitarne l’intento divulgativo, ma che mantiene rigorosamente tutte le meravigliose peculiarità e il significato del capolavoro mozartiano, il Maggio vuole riportare al pubblico un “teatro di strada”, con un rimando piuttosto esplicito al linguaggio e alle forme della Commedia dell’Arte, quell’antico teatro che sapeva divertire e stupire, strappare facili risate nelle scene più scostumate, paventando poi la terrificante punizione del cielo.  La struttura scenica dello spettacolo - così come l’utilizzo di costumi, fondali e attrezzeria - è stata concepita in linea con questo obiettivo, e proprio su questa linea si è mossa la regia, investendo tanto sulla componente fisica e dinamica dei talenti dell’Accademia del Maggio, chiamati a una prova di virtuosismo teatrale, che li sollecita nel misurarsi con gli estremi della doppia polarità espressiva del libretto e della musica.Il progetto drammaturgico si è messo al servizio degli obiettivi e del lavoro registico: giocando con i costumi di una produzione storica dell’opera, ha cercato di raccordarsi con la scelta della regia di “raccontare” il Don Giovanni mozartiano - anche a chi magari lo ‘incontra’ per la prima volta - e di mettere a nudo i suoi personaggi e le relazioni che li legano tra loro.