Sabato 19 luglio alle ore 21 la suggestiva Cavea del Maggio s’illumina per l’ultimo appuntamento della Stagione Estiva 2025.
In cartellone una delle più celebri composizioni del Novecento: i “Carmina Burana” di Carl Orff.
Sul podio, alla guida del Coro del Maggio Musicale Fiorentino e del Coro di voci bianche dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino il maestro Lorenzo Fratini.
Voci soliste della serata Marina Fita Monfort; Antonio Mandrillo e Hae Kang.
Si ringrazia Sammontana per i gelati offerti al pubblico
Due le fasce di prezzo per i biglietti: Poltroncine 30€ / Gradinate 20€
Firenze, 15 luglio 2025 – Dopo le quattro recite de L’elisir d’amore donizettiano, i due spettacoli di Stefano Massini, il Don Giovanni al Parco Mediceo di Pratolino e lo spettacolo della Filarmonica “Gioachino Rossini”, giunge al termine la Stagione Estiva 2025 del Teatro del Maggio.
In programma – sabato 19 luglio alle ore 21 nella Cavea del Maggio – una delle più celebri e amate composizioni del Novecento: i Carmina Burana di Carl Orff.
Sul podio, alla guida del Coro del Maggio Musicale Fiorentino e del Coro di voci bianche dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino il maestro Lorenzo Fratini; la maestra del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio è Sara Matteucci. Al pianoforte sono Andrea Severi e Leonardo Andreotti. Francesco Migliarini è ai timpani. Federica Martinelli, Luigi Piro, Michele Annoni, Sebastiano Girotto e Pierangelo Pellegrino sono alle percussioni. Le voci soliste sono il soprano Marina Fita Monfort; il tenore Antonio Mandrillo – tra i protagonisti come Nemorino delle recite de L’elisir d’amore appena concluse – e Hae Kang, baritono, anche lui fra i protagonisti de L’elisir nei panni di Belcore .
Fra le più note composizioni del ‘900 i Carmina Burana, scritti da Carl Orff tra il 1935 e l’anno successivo, sono una cantata scenica ispirata da 24 poemi tra quelli trovati nella raccolta medievale omonima del XII secolo. L'opera è strutturata in un prologo, cinque parti e un finale: il Prologo, Fortuna imperatrix mundi ("Fortuna, imperatrice del mondo"), nel quale è presente l’arcinota O Fortuna; la prima parte, Primo vere ("In primavera"), in cui si celebra l'aspetto lieto della primavera, la seconda parte: Uf dem Anger ("Nel prato"), nel quale compaiono brani in antico alto tedesco; la terza parte: In taberna ("All'osteria"), comprendente brani ispirati dalla vita sregolata dei clerici vagantes, il gioco d'azzardo, il buon bere e il ben mangiare; la quarta parte, Cour d'amours ("La corte d'amore"), che contiene brani che inneggiano all'amore; la quinta parte, Blanziflor et Helena("Biancofiore ed Elena"), che segna la conclusione della parte precedente e il finale, Fortuna imperatrix mundi, che ripete il brano iniziale.