"Il Ciro", la riscoperta di un'opera Di Alessandro Scarlatti, in scena in prima esecuzione in tempi moderni il 10 e l'11 ottobre 2025 al Teatro Goldoni di Firenze

Il Teatro del Maggio annuncia la programmazione, in prima esecuzione in tempi moderni, dell’opera Il Ciro di Alessandro Scarlatti, nel trecentesimo anniversario della morte del compositore.

Sul podio dell’Academia Montis Regalis la direttrice Chiara Cattani, la regia è di Maria Paola Viano.

I fondali dello spettacolo sono realizzati sui disegni originali di Filippo Juvarra

L’opera va in scena al Teatro Goldoni di Firenze venerdì 10 ottobre, alle ore 20 e sabato 11 ottobre 2025, alle ore 17

I biglietti sono in vendita da venerdì 1 agosto

Firenze 31 luglio 2025 – La Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino annuncia in coproduzione con la Fondazione Academia Montis Regalis, la programmazione dell’opera Il Ciro di Alessandro Scarlatti dal dramma del cardinale Pietro Ottoboni, mai rappresentata in tempi moderni dalla sua prima esecuzione del 1712. Due gli spettacoli in cartellone venerdì 10 ottobre, alle ore 20 e sabato 11 ottobre 2025, alle ore 17 presso lo storico Teatro Goldoni di Firenze, l’elegante e raccolto teatro “all’italiana” in Oltrarno del Maggio Fiorentino, palcoscenico ideale per la valorizzazione delle opere del prezioso repertorio barocco. I biglietti sono in vendita a partire da venerdì 1 agosto .

Si tratta di un evento straordinario, che restituisce alla vita teatrale un capolavoro dimenticato, rivelatore della grandissima ricchezza creativa di Scarlatti spesso trascurata, la cui influenza segna in profondità la storia della musica europea”  - dice il sovrintendente del Maggio Carlo Fuortes che continua -  “Questa produzione si inserisce pienamente nella missione del Maggio: essere luogo di eccellenza artistica, ma anche di ricerca, riscoperta e valorizzazione del patrimonio musicale. Portare alla luce Il Ciro significa non solo rendere omaggio a un gigante del barocco italiano, ma anche offrire al pubblico contemporaneo l’opportunità di ascoltare un’opera del passato che unisce scoperta e bellezza. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo ambizioso progetto – a iniziare da Maurizio Fornero, direttore dell’Academia Montis Regalis – con la consapevolezza che solo attraverso il dialogo tra memoria e innovazione si rinnova davvero il teatro musicale.”

Nel trecentesimo anniversario della sua scomparsa, Il Ciro diventa l’occasione per rendere omaggio a uno dei più raffinati maestri del Barocco italiano” - afferma Maurizio Fornero dell’Academia Montis Regalis -  “Alessandro Scarlatti è stato un innovatore straordinario, capace di fondere rigore formale ed espressività teatrale con rara maestria. Riportare in vita questa partitura significa non solo valorizzare un patrimonio musicale ancora troppo poco eseguito, ma anche offrire al pubblico l’opportunità di riscoprire la forza e la modernità del suo linguaggio. È una sfida artistica che affrontiamo con entusiasmo, insieme ai nostri partner, che desidero ringraziare sentitamente: il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Carlo Fuortes, per il sostegno e la visione condivisa; e Piero Maranghi, direttore di Sky Classica HD, per aver creduto nel valore culturale di questa riscoperta e per il prezioso contributo alla sua diffusione.

Sul podio dell’Orchestra barocca dell’Academia Montis Regalis la direttrice Chiara Cattani, la regia è di Maria Paola Viano;  le scenografie sono di Darko Petrovic i costumi di Giovanna Fiorentini e le luci di Nevio Cavina. Alcuni fondali dello spettacolo sono realizzati sui disegni originali di Filippo Juvarra. La produzione sarà documentata e ripresa da Sky Italia che ne realizzerà un documentario. L’opera verrà trasmessa sulla piattaforma il 24 ottobre 2025 in occasione del trecentesimo anniversario della morte del compositore. L’edizione critica del Ciro, realizzata dal professor Nicola Badolato, nasce da un progetto di ricerca condotto nell’ambito della Borsa di Alti Studi della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura di Torino sull’Età e la Cultura del Barocco (Cultura, arte e società al tempo di Juvarra), assegnatagli per il biennio 2013–2015. L’edizione è stata successivamente pubblicata nel 2017 dall’Istituto Italiano per la Storia della Musica.

La prima esecuzione moderna dell’opera che Alessandro Scarlatti  - uno dei più importanti rappresentanti della scuola musicale napoletana e uno dei maggiori compositori d’opera italiano tra la fine del XVII e l’inizio del XVII secolo - che scrisse per l’inaugurazione del Teatro del palazzo della Cancelleria di Roma, viene ora messa in scena in occasione dei 300 anni dalla morte del compositore palermitano avvenuta a Napoli il 24 ottobre 1725. Alcuni fondali dell’attuale nuovo allestimento al teatro Goldoni, si basano sui disegni originali di Juvarra stesso, che progettò anche il teatro del palazzo della Cancelleria dove l’opera fu messa in scena per la prima e unica volta probabilmente negli ultimi giorni di dicembre 1711 oppure, secondo alcune ricerche, più presumibilmente il 7 gennaio 1712. Si tratta del terzo dramma scritto dal Cardinale dopo il “Costantino Pio” del 1710 musicato da Carlo Francesco Pollarolo e del “Teodosio il Giovane” del 1711, musicato da Filippo Amadei. Dopo Il Ciro il cardinale scrisse un’ultima opera l’Eraclio. Scarlatti nel corso della sua feconda frequentazione col cardinale Ottoboni, suo mecenate, prima di Il Ciro, mise in musica altri lavori del porporato: un oratorio a cinque voci La Giuditta, il dramma La satira e il secondo atto dell’opera La Santa Genuina.

La trama narrativa dell'opera, semplice e lineare, in tre atti con una sinfonia, si snoda in parallelo a quella visiva, in una successione di arie e recitativi, con duetti, due cori conclusivi e tre balli. Percorre ed esplora tutte le tipologie di un ideale itinerario arcadico e mette in scena il riconoscimento di Ciro - l'erede al trono usurpato dal malvagio Astiage re di Media - nell'innocente pastore Elcino, cresciuto da Mitridate (insieme all'altra sua figlia Erenia) dopo essere stato abbandonato e destinato a morte dal genitore Cambise. Ciro assume infine il potere sovrano; la sua agnizione coincide col trionfo della verità sull'inganno, e la sua innocenza virtuosa determina l'immediata rigenerazione della corte e del regno tutto. In parallelo a questa trama se ne svolge una amorosa, che vedrà Ciro congiungersi con l'amata Sandane, ancorché ostacolato dalle angherie della sorellastra Erenia, a sua volta invaghita del nobile Arsace.