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10 giugno 2024: Alexander Lonquich alla guida dell’Orchestra Giovanile Italiana

Lunedì 10 giugno 2024, alle ore 20, tornano al Maggio Alexander Lonquich e l’Orchestra Giovanile Italiana.

 In cartellone le musiche di Franz Schubert e Anton Bruckner.

Il maestro Lonquich nella doppia veste di direttore e pianista, solisti Hanna Schmidt al violino e Leonardo Voltan al violoncello.

 In occasione dei 40 anni dalla fondazione dell’Orchestra Giovanile Italiana
 

Firenze, 8 giugno 2024 – A distanza di due anni dal loro ultimo concerto sulle scene del Maggio il maestro Alexander Lonquich e l’ Orchestra Giovanile Italiana - che proprio quest’anno festeggia i 40 anni di attività - tornano, lunedì 10 giugno alle ore 20 in Sala Mehta, nell’ambito dell’86ºFestival del Maggio Musicale Fiorentino. 

In cartellone – in apertura al concerto – una composizione cameristica di Franz Schubert, ossia il Trio in mi bemolle maggiore per pianoforte Notturno, op. 148, D. 897 che fu probabilmente composta nel 1827 come movimento lento di un “Trio” di più ampie dimensioni: il pezzo si basa su due episodi che vedono impegnati violino e violoncello in un dialogo con il pianoforte.

Segue, in chiusura, la celebre Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore, detta Romantische di Anton Bruckner, nella versione del 1874: eseguita per la prima volta nel febbraio del 1881 da Hans Richter insieme ai Filarmonici di Vienna, con essa Bruckner ottenne il primo riconoscimento pubblico. La sua Quarta gli era inoltre costata non poca fatica: ci vollero infatti quasi dieci anni di lavoro durante i quali revisioni continue, tagli e modifiche portarono a ben quattro versioni d’autore.

Nel corso dell’esecuzione del Notturno di Schubert protagonisti lo stesso Alexander Lonquich al pianoforte e due prime parti dell’orchestra: il primo violino Hanna Schmidt e la spalla dei violoncelli Leonardo Voltan.
 

Il programma:

Franz Schubert
Trio in mi bemolle maggiore per pianoforte Notturno, op. 148, D. 897
L’Adagio per pianoforte, violino e violoncello in mi bemolle maggiore op. 148 fu probabilmente composto da Schubert nel 1827 come movimento lento di un Trio di più ampie dimensioni. La pagina si basa su due episodi contrastanti che vedono impegnati violino e violoncello in un dialogo supportato dal pianoforte. Nella sezione di apertura spicca un tema lirico e sognante accompagnato dagli arpeggi del pianoforte mentre nell’episodio centrale i tre strumenti si confrontano in un fitto botta e risposta dal tono febbrile e appassionato basato su un ritmo puntato. Il brano fu pubblicato per la prima volta nel 1845 da Anton Diabelli con il titolo apocrifo di ‘Notturno’, con cui è tuttora conosciuto.

Anton Bruckner
Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore, Romantische
Il cammino sinfonico di Anton Bruckner fu indubbiamente lungo e tortuoso poiché segnato da incertezze personali, pregiudizi e incomprensioni. Dopo anni di tribolazioni, con la Sinfonia n. 4 - tenuta a battesimo il 20 febbraio 1881 da Hans Richter a capo dei Filarmonici di Vienna - Bruckner ottiene il primo riconoscimento pubblico. In realtà, quell’ultima creazione gli era costata non poca fatica: circa dieci anni di lavoro durante i quali revisioni continue, tagli e modifiche portarono a ben quattro versioni d’autore. Il titolo descrittivo ‘Romantische’ fu apposto dallo stesso compositore che, pur senza trascriverle in partitura, aveva stilato una serie di didascalie di ispirazione storico letteraria: il risveglio di una città medievale, i richiami mattutini delletrombe, cavalieri al galoppo, serenate, allegre scene di caccia e una chiassosa festa popolare. Così nei quattro magniloquenti movimenti tanto la fitta trama di associazioni descrittive, quanto le evocazioni naturalistiche, come il magnifico richiamo dei corni del primo movimento da cui deriva gran parte del materiale motivico dell’intera opera, contribuiscono a dare un senso di unitarietà e ciclicità all’imponente edificio sonoro bruckneriano.